Il
Tempo pasquale 2021 inizia con la Domenica di Pasqua (4 aprile)
e termina con la Domenica di Pentecoste (23 maggio).Il Tempo di
Pasqua è il periodo liturgico più antico e maggiormente
considerato nella Chiesa delle origini: ogni giorno si celebrava
l'assemblea liturgica o eucaristica, risuonava il canto
dell'alleluia, si pregava stando in piedi, era vietato il
digiuno.
Era come un ininterrotto giorno pasquale, in cui si celebravano
gli aspetti del mistero di Cristo risorto, apparso, asceso al
cielo, glorificato alla destra del Padre, donatore dello Spirito
e in cui i «neofiti», cioè i nuovi cristiani, vivevano la prima
esperienza ecclesiale della loro rinascita.
Anche per noi il Tempo Pasquale deve essere vissuto così.
«I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di
Risurrezione alla domenica di Pentecoste - si legge al n. 22
delle norme generali dell'anno liturgico e del calendario - si
celebrano nell'esultanza e nella gioia come un solo giorno di
festa, anzi come la grande domenica. Sono giorni nei quali, in
modo del tutto speciale, si canta l'alleluia».
Le domeniche successive alla Pasqua, indicate col numero
progressivo, sono dette «domenica di Pasqua», quasi a
significare una Pasqua continua.
I primi otto giorni, o settimana pasquale, godono di una
particolare solennità con l'intreccio dei temi della
risurrezione e del battesimo.
In questo periodo, l'evento pasquale viene considerato e
celebrato non tanto in se stesso o nel riferimento a Cristo,
quanto in relazione alla Chiesa, la comunità nata dalla Pasqua
che confessa e vive la sua comunione con il Risorto mediante lo
Spirito: è il tempo messianico, l'inaugurazione della nuova era
escatologica.
Ed era questo il tempo della mistagogia per i «neofiti» (nuovi
cristiani) adulti, oggi ripristinato. Il tempo cioè
dell'approfondimento, dell'assimilazione mediante regolari
assemblee liturgiche dei misteri celebrati nella notte di
Pasqua, precisamente: del Battesimo, della Cresima e
dell'Eucaristia.
Un periodo quindi di ripensamento e di adesione più cosciente al
dono pasquale della vita in Cristo entro la Chiesa, offerto oggi
a tutti.
Secondo la tradizione liturgica dell'Oriente e dell'Occidente,
il libro degli Atti degli Apostoli occupa un posto privilegiato,
quale testimonianza della Chiesa primitiva uscita dal costato di
Cristo nel suo progressivo sviluppo, mentre l'Apocalisse ne
richiama il termine finale, inducendo un clima di fede gioiosa e
di ferma speranza. A sua volta il vangelo di Giovanni
approfondisce il mistero di Cristo, Agnello immolato e glorioso,
Pastore buono che guida ai pascoli senza fine.
Le due solennità dell'Ascensione e della Pentecoste sembrano due
feste che spezzano l'unità del Tempo di Pasqua: la festa della
partenza di Gesù da questa terra e la festa dello Spirito Santo.
Non si tratta propriamente di due eventi separati dalla Pasqua,
quanto piuttosto dello sviluppo, in due momenti successivi,
dell'unico mistero pasquale di Cristo.
Esaltato dalla gloria del Padre e costituito Signore
dell'universo, Egli effonde il suo Spirito, principio di vita
nuova, sulla comunità dei credenti. Manifesta così la sua
presenza operante e santificante in forma nuova, più intima e
più universale.