"PICCOLA OPERA REGINA APOSTOLORUM"

n. 2 - aprile 2003

solo alcuni articoli

 

 

DON GUIDO MARINI

L’offerta di sé

Non vi è, forse, tema spirituale più significativo per la vita del presbitero di quello rispondente all’offerta di sé. L’affermazione è fondata: non su qualche aspetto marginale o complementare della vita sacerdotale, ma su ciò che ne costituisce il cuore e l’intimità più vera. Perché se l’identità del ministro ordinato e, conseguentemente, la propria spiritualità sta tutta nella ripresentazione sacramentale di Gesù Cristo sacerdote, ecco che l’offerta della vita è per il presbitero elemento qualificante la propria progressiva identificazione al Signore.

In un passaggio molto bello e denso di significato l’Esortazione apostolica post-sinodale Pastores dabo vobis così si esprime: "Il presbitero trova la verità piena della sua identità nell’essere una derivazione, una partecipazione specifica e una continuazione di Cristo stesso sommo e unico sacerdote della nuova ed eterna alleanza: egli è un’immagine viva e trasparente di Cristo sacerdote…Il riferimento a Cristo è allora la chiave assolutamente necessaria per la comprensione delle realtà sacerdotali" (n. 12).

E’ per questo che non è possibile parlare dell’offerta che il sacerdote fa della propria vita se prima non si parla dell’offerta del Signore e dei suoi contenuti. In effetti, proprio nell’offerta di Cristo il presbitero ritrova il senso e il contenuto della propria offerta, anche perché egli è chiamato a rivivere in se stesso non un’ offerta qualunque ma esattamente quella di Gesù. Si potrebbe affermare che questa offerta, l’offerta di Gesù, è la "forma" dell’offerta del presbitero, alla quale sempre tornare per non smarrire il significato della propria vita e della propria missione. Ed è esattamente quello che desideriamo fare in questo momento: tornare per un istante all’offerta del Signore.

Una rilettura, anche molto veloce, della vite terrena del Figlio di Dio ci porta a rilevare un tratto essenziale e irrinunciabile del suo rapporto con il Padre: quello dell’obbedienza incondizionata e dell’adesione totale e appassionata alla volontà di Colui che lo ha mandato. E’ in questo senso che noi leggiamo e meditiamo le affermazioni del Signore: "mio cibo è fare la volontà del Padre", "non la mia ma la tua volontà". Tutto, proprio tutto, nella vita di Cristo è un "sì" d’amore al Padre che chiama e che manda. In tal modo possiamo affermare che nella vita di Gesù c’è un "mio", la sua vita, che è tutta protesa nel "tuo", la volontà del Padre. Anzi, potremmo ancora meglio dire che il "mio" di Cristo si perde nel "tuo" del Padre, perché tutto ciò che è di Cristo diventa di Dio Padre.

Alla luce di questo comprendiamo meglio il significato del termine offerta che, etimologicamente, indica una "disponibilità per". Gesù è colui che vive la totale e radicale disponibilità al Padre, in un atteggiamento di amore filiale perfetto. Lo stile spirituale della sua vita terrena altro non è se non il riflesso fedele del suo stare "presso Dio", secondo la parola dell’evangelista Giovanni; parola che sappiamo indicare l’atteggiamento del Figlio che vive "rivolto" eternamente al Padre.

C’è un momento preciso della vita di Gesù in cui la "disponibilità per" trova realizzazione piena e l’offerta raggiunge il culmine della sua realizzazione: è il momento della croce che, sacramentalmente, Gesù vive durante l’ultima cena. Lì le parole pronunciate dal Signore sono il sigillo della sua offerta e, insieme, la consegna di quella stessa offerta ai suoi perché la rivivano nel loro essere sacerdotale. Il Signore dà il suo corpo e il suo sangue, e in tal modo, tenendo presente il significato biblico di "corpo" e "sangue", consegna al Padre la sua vita e la sua morte: perché diventino cibo e bevanda per la vita e la salvezza del mondo. E’ questo il senso profondo del "prendete e mangiate", "prendete e bevete".

E’ ora più chiaro e più immediato il significato dell’offerta del presbitero. La sua è la "disponibilità per" di Cristo che rivive nella sua stessa vita, è l’offerta di Cristo che si rende presente nella sua stessa esistenza. Egli rivive in sé, per il mistero stupendo del carattere sacramentale ricevuto nel giorno dell’Ordinazione, l’esperienza di Cristo sacerdote e vittima, e diventa, come Cristo, sacerdote e vittima. Il suo corpo e il suo sangue altro non sono che la vita e la morte consegnati a Dio perché il mondo possa mangiare e bere, e così avere la salvezza.

Proviamo per un istante a considerare che cosa sono concretamente quel corpo e quel sangue che il sacerdote rende disponibili a Dio per la vita del mondo. Se il corpo indica la totalità della persona, il corpo offerto del sacerdote saranno il tempo, le energie, le capacità, l’affetto, la volontà…, insomma il tutto della sua vita. E se il sangue indica piuttosto la morte, il sangue offerto dal sacerdote sarà la morte corporale, ma anche quelle piccole e grandi morti di ogni giorno che a nessuno sono risparmiate: umiliazioni, insuccessi personali e pastorali, persecuzioni, malattie, limitazioni dovute alla salute o all’avanzare dell’età, le conseguenze dolorose della propria colpa e i problemi spirituali personali non ancora risolti…

Così nella vita del presbitero, sull’esempio e con la grazia di Cristo sacerdote, tutto è"per" il Padre e per i fratelli, tutto è reso disponibile per il Padre in vista di quella fecondità spirituale che si chiama generazione alla vita di grazia, tutto è consegnato alle mani di Dio e più nulla è conservato per sé.

Qui sta tutta la grandezza del ministero ordinato, qui la sua dignità e il suo mistero, insondabile quanto bellissimo. E ogni sacerdote sa che quotidianamente, nella celebrazione eucaristica, egli si ritrova con Cristo Signore, eterno sacerdote, e in tal modo si ritrova con se stesso: con ciò che egli è e con ciò che egli è chiamato a vivere. Nell’Eucaristia il presbitero trova e ritrova la propria identità e la propria missione; nell’Eucaristia il Signore trova i suoi sacerdoti ed è per loro il maestro che insegna i segreti dell’offerta sacerdotale, l’amico che con loro condivide la passione della disponibilità senza riserve a Dio per la vita del mondo, la sorgente di grazia che trasforma il cuore del sacerdote in un cuore offerto nella logica dell’offerta sacrificale della Croce.

  

MANI DEL SACERDOTE, MANI DI GESU’

Contemplo, Gesù, il mistero del Sacerdozio,

dono del tuo Cuore spaccato per amore.

Ti sei "spogliato" della tua veste regale

ed hai indossato i panni di Colui che serve,

che si inginocchia davanti agli Apostoli e lava i piedi...

Lavi i piedi con le tue mani sante e benedette,

mani che purificano e che, simbolicamente, esprimono un mistero grande:

l’offerta piena, totale, libera consapevole,

tenera e amante per la nostra povera umanità.

Mi commuovono le tue mani che lavano

ed esprimono la profonda, indicibile compassione del tuo Cuore.

Oggi, Signore, partecipi il Dono ai tuoi preti...

e le loro mani diventano le tue mani.

Le loro mani esprimono, nel gesto e nel mistero

quell’unione tra umano e divino,

tra finitudine e immensità,

tra miseria e misericordia...

O mio Dio, contemplo stupita la tua umiltà

e piego le ginocchia di fronte a te, Amore crocifisso!

Mani che lavano, benedicono, "guariscono", perdonano, consacrano...

mani "unte nell’Unto".

Mani, braccia stese sulla Croce, sull’Altare della Croce.

Le tue mani, Signore, povera,

adoro e bacio.

E sono felice;

Mi sento, per tuo dono, piccola Maria,

che stringe le mani di Gesù Sacerdote, Figlio e Maestro,

consapevole, profondamente consapevole,

che solo abbracciando, accogliendo in pieno,

abbandonandomi serenamente alla Volontà del Padre,

posso esserti "sorella e madre".

P.B. P.O.R.A.

  

ESTATE A PERLETTO

Incontro di riflessione e preghiera

per Familiari del Clero

24 – 27 giugno


Esercizi Spirituali per Sacerdoti

18 – 22 agosto  

Predicati da Mons. Guido Oliveri


Corso di aggiornamento

1 settembre (pomeriggio) -5 settembre (mattina)

"L’accompagnamento spirituale :

luogo di crescita umana alla luce dello Spirito"

Moderatore: P.Paolo Orlandini dei Servi di Maria

in collaborazione con l’Edi.S.I. Istituto Edith Stein

PROGRAMMA

LUNEDI’ 1 settembre – pomeriggio

"La vita nello Spirito: accogliere il Dono nel quotidiano"

Don Guido Marini - docente di Diritto Canonico nella Facoltà Teologica

dell'Italia Settentrionale - Genova

MARTEDI’ 2 settembre

"La bellezza della persona come armonia tra l’umano e lo spirituale"

Suor Paola Barenco, P.O.R.A. - Formatrice, Pedagogista

                                                                                            

MERCOLEDI’ 3 settembre

"Lo spirito è pronto ma la carne è debole":

blocchi umani alla crescita dello spirito

P.Paolo Orlandini - Formatore

 

GIOVEDI’ 4 settembre

"Linee metodologiche nell’accompagnamento"

Dott. Sergio Brocchiero – Psicologo

 

VENERDI’ 5 settembre – mattina

"L’ascesi dell’accompagnatore" 

Dott. Grazia Maria Costa - Medico

Membro dell'Ist.Secolare Mater Misericordiae Genova


ESERCIZI SPIRITUALI GIOVANI

12 - 14 settembre

con Don Guido Marini