Il Sangue di Cristo ci ha redenti. Ecco la
verità che nel mese di luglio, tradizionalmente dedicato al Sangue
preziosissimo di Cristo, vogliamo meditare
Nel mese di giugno abbiamo contemplato e adorato il Sacro Cuore di
Gesù, “quel Cuore che duemila anni or sono iniziò a battere
nel seno di Maria Santissima e che portò nel mondo il fuoco
dell'amore di Dio”.
Il
Cuore di Cristo contiene un messaggio per ogni uomo; parla anche al
mondo di oggi. In una società, dove si sviluppano a ritmo crescente
tecnica ed informatica, dove si è presi da mille interessi spesso
contrastanti, l'uomo rischia di smarrire il centro, il centro di se
stesso. Mostrandoci il suo Cuore, Gesù ricorda anzitutto che è lì,
nell'intimo della persona, che si decide il destino di ciascuno, la
morte o la vita in senso definitivo. Egli stesso ci dona la vita in
abbondanza, che consente ai nostri cuori, talora induriti
dall'indifferenza e dall'egoismo, di aprirsi ad una forma di vita
più alta.
Il Cuore di Cristo crocifisso e risorto è la fonte inesauribile di
grazia da cui ogni uomo può attingere sempre amore, verità,
misericordia.
Il Sangue di Cristo ci ha redenti. Ecco la verità che nel
mese di luglio, tradizionalmente dedicato al Sangue preziosissimo di
Cristo vogliamo meditare.
Quanto sangue, nel mondo, versato ingiustamente! Quanta violenza,
quanto disprezzo per la vita umana!
Questa umanità, non di rado ferita dall'odio e dalla violenza, ha
più che mai bisogno di sperimentare l'efficacia del Sangue redentore
di Cristo. Quel Sangue che, sparso non invano, porta in sé
tutta la potenza dell'amore di Dio ed è pegno di speranza, di
riscatto, di riconciliazione. Ma per attingere da questa sorgente
bisogna tornare alla Croce di Cristo, fissare lo sguardo sul Figlio
di Dio, su quel suo Cuore trafitto, su quel Sangue
versato.
Sotto la Croce stava Maria, compartecipe della Passione del Figlio.
Essa offre il suo Cuore di Madre come rifugio a chiunque è in cerca
di perdono, di speranza e di pace, come ci ha ricordato la festa del
suo Cuore Immacolato. Maria ha deterso il sangue del Figlio
crocifisso. A Lei affidiamo il sangue delle vittime della violenza,
perché sia riscattato da quello che Gesù ha versato per la salvezza
del mondo.
(cfr. Angelus del 2 luglio 2000
di San Giovanni Paolo II)
L'ORIGINE DELLA FESTA DEDICATA AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’
La festa dedicata al Preziosissimo
Sangue di Gesù Cristo affonda le sue radici in una celebrazione
annuale legata a una reliquia custodita nella chiesa di San Nicola
in Carcere in Roma che, secondo la tradizione, era un lembo del
mantello del Centurione che trafisse il Crocifisso con la lancia per
verificarne la morte. Quel lembo sarebbe stato ritagliato perché
bagnato dal "sangue e acqua" (Gv 19, 34) fuoriusciti dal costato di
Gesù. I principi Savelli di Roma nel 1708 donarono alla chiesa di
San Nicola in Carcere la preziosa reliquia, dove ogni anno, nella
prima domenica di giugno, si prese a celebrare la festa del
Preziosissimo Sangue.
Nel 1808, ricorrendo il primo centenario della donazione, il
Canonico Francesco Albertini fondò una Pia Associazione in onore del
Preziosissimo Sangue. Don Gaspare del Bufalo da essa prese
ispirazione per fondare nel 1815, a San Felice di Giano, la
Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.
La giovane Maria De Mattias, durante la Missione che don Gaspare
tenne a Vallecorsa (FR) nel 1822, maturò l'idea di dar vita ad una
Congregazione di suore che poi fondò in Acuto nel 1834, sotto il
titolo di Adoratrici del Preziosissimo Sangue.
Nel 1849 Pio IX, in esilio a Gaeta,
ebbe la visita di don Giovanni Merlini, Missionario del
Preziosissimo Sangue, che gli predisse la fine dell'esilio qualora
avesse esteso la festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa.
Il Papa rispose: «Non faccio voto, ma promessa». Così accadde. E Pio
IX, memore della 'promessa', con il decreto "Redempti sumus" (10
agosto 1849), estese alla Chiesa universale la festa del
Preziosissimo Sangue, che il papa Pio X, nel 1914, fissò al 1°
luglio.
Pio XI, a memoria del Giubileo della
Redenzione, il 15 aprile 1934 la innalzò al grado di Solennità.
Paolo VI,
con la riforma del Calendario, la unì alla festa del "Corpus Domini"
che da allora si celebra in tutta la Chiesa come "Solennità del
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo".
Le Congregazioni legate alla
spiritualità del Sangue di Cristo, tuttavia, celebrano il
Preziosissimo Sangue il 1° luglio con il grado di Solennità.
San
Gaspare Del Bufalo - Sacerdote
Roma, 6 gennaio 1786 - Roma, 28 dicembre 1837
Nato a
Roma il 6 gennaio 1786 fin da piccolissimo fu dedito alla preghiera
e alla penitenza. Suo padre era cuoco del principe Altieri, sua
madre si occupava della famiglia e gli assicurò una buona educazione
cristiana. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808 si specializzò
nell'evangelizzazione dei «barozzari», carrettieri e contadini della
campagna romana. Condannato all'esilio per aver rifiutato il
giuramento di fedeltà a Napoleone, passò quattro anni in carcere tra
Bologna, Imola e la Corsica. Tornato a Roma, dopo la caduta
dell'imperatore francese Papa Pio VII gli affidò l'incarico di
girare l'Italia predicando e dedicandosi soprattutto alle missioni
popolari. Devotissimo al Prezioso sangue di Gesù, il 15 agosto 1815
fondò la Congregazione dei missionari del preziosissimo sangue. Gli
appartenenti a quest'ordine si dedicano alla predicazione e
all'insegnamento. Nel 1834, insieme a Maria de Mattia diede vita al
ramo femminile della Congregazione: «Le suore dell'adorazione del
preziosissimo sangue». Morì a Roma il 28 dicembre 1837. È stato
canonizzato da Pio XII il 12 giugno 1954.