Le «Litanie del
S. Cuore»
commentate da S.Giovanni Paolo II per ogni
giorno
Le dodici promesse
per la pratica dei nove primi venerdì del mese
1. Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le
grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Le consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro
morte.
5. Benedirò le loro imprese.
6. I peccatori troveranno misericordia.
7. I tiepidi diventeranno ferventi.
8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione.
9. Benedirò il luogo dove l'immagine del mio Cuore sarà
esposta e onorata.
10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri.
11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro
nome scritto nel mio Cuore e non sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell'eccesso grande di misericordia del mio
Cuore che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si
comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi,
la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né
senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo
sicuro negli ultimi momenti.
"LA GRANDE PROMESSA"
Un"eccesso del suo amore e della sua onnipotenza", definisce
Gesù la sua ultima Promessa che i fedeli in coro hanno definita
"Grande".
Da questa dodicesima promessa del Sacro Cuore
a Santa Margherita Maria nacque la pia
pratica dei "Primi Venerdì del mese". Questa pratica è stata
vagliata, accertata e studiata scrupolosamente dalla Santa Sede
di Roma.
Offerta della
giornata al S.Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io
ti offro per mezzo del Cuore
Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al Sacrificio
Eucaristico, le preghiere, le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei
peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.
Amen.
Nel
mese di giugno la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di
Gesù. Nella nostra epoca, nella quale l’amore è dissacrato o
addirittura subisce i duri colpi delle pretese edonistiche, la
devozione al Cuore divino ci riporta al vero volto dell’Amore,
quello del sacrificio e dell’immolazione.
Leggiamo nel Vangelo di san Giovanni: «Venuti però da Gesù e vedendo
che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati
gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv.
19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso… Era la festa di
san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù
apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque
(1647-1690), invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva
occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore
e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli
uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua
ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere
a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per
17 anni, sino alla morte.
Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da
una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e
sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava
sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e
da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma
soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava
ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante
Cuore, sorgente di quelle fiamme.
Gesù Cristo lamentava l’ingratitudine degli uomini e la loro
indifferenza, rivelando alla mistica che si sentiva ferito dalle
irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, ma ciò «che mi è
ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati» a provocare
cocente dolore.
Quindi chiese a santa Margherita di supplire a tali
mancanze, sollecitandola a fare la Comunione il primo venerdì di
ogni mese e di prostrarsi, con faccia a terra, dalle 23,00 alle
24,00, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Chiese ancora che il
venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato alla festa
del suo Cuore. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di
questa devozione il Padre spirituale della santa, il gesuita san
Claudio de la Colombiere (1641-1682).
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la
mistica, si ebbero nel Noviziato delle Suore della Visitazione di
Paray-le-Monial (Saone-et-Loire) il 20 luglio 1685 e il 21 giugno
1686. Nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore
divenne universale. Sull’esortazione di questo Pontefice si
diffusero gli Atti di consacrazione al Cuore di Gesù della famiglia
e delle nazioni.
Sorsero ovunque cappelle, oratori, chiese, basiliche, santuari
dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Proliferarono quadri e stampe; si
iniziò la pia pratica della Comunione nel primo venerdì del mese e
si composero le Litanie del Sacro Cuore, dedicando il mese di giugno
al suo culto.
Numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, sono
strettamente legate alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, la cui
festa viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus
Domini. Questa venerazione è inscindibile a quella del Cuore
Immacolato di Maria: suo promotore fu san Giovanni Eudes
(1601-1680), già devoto al Sacro Cuore di Gesù prima delle visioni
della Santa visitandina. Pio XII estese nel 1944 la festa del suo
Cuore Immacolato a tutta la Chiesa, una devozione che ha ricevuto un
forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917, quando la
Madonna fece espressa domanda di consacrare la Russia al suo Cuore
Immacolato, celeste richiesta ancora disattesa.