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INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE
giugno 2012

Generale: "Perché i credenti sappiano riconoscere nell'Eucaristia la presenza vivente del Risorto, che li accompagna nella vita quotidiana".

 Missionaria: "Perché i cristiani in Europa riscoprano la propria identità e partecipino con più slancio all'annuncio del Vangelo".

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Una delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano, come sappiamo, è quella al Sacro Cuore di Gesù.

Non si tratta, però, di una devozione fra le tante, perché è stata rivestita dalla Chiesa di una dignità tutta particolare e si situa al centro della rivelazione cristiana.

Il documento guida in materia è sicuramente l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas ("Attingerete alle acque") del 15 maggio 1956.

Questa devozione – contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali – ha avuto un particolare incremento e raggiunto la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a S. Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.

L'origine della devozione è nella stessa Sacra Scrittura. E' Gesù che per primo presenta il suo Cuore come fonte di ristoro e di pace: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime…" (Mt 11,28-29).


Le apparizioni a santa Margherita Maria conservano un'importanza eccezionale. Si dovrebbe anzi dire che nella storia della Chiesa nessun'altra comunicazione divina - al di fuori della Bibbia - ha ricevuto tante approvazioni e incoraggiamenti dal magistero della Chiesa come le rivelazioni del Cuore di Cristo a Paray-le-Monial.

In esse sono particolarmente famose «le dodici promesse». Come nella Bibbia, Dio lega il suo intervento a delle «promesse». Se l'Alleanza in Gesù Cristo si è fatta definitiva, essa è tuttavia ancora aperta nella storia, perché continuamente offerta alla libertà dell'uomo, finché dura il tempo in cui si può meritare. Al «vero devoto» del sacro Cuore, cioè a chi è ben convinto di essere, con i propri peccati, colui che ha «trafitto» il Cuore di Gesù e, consapevole del suo amore immenso, vive la propria vita nella prospettiva della riparazione, queste promesse sono di nuovo offerte. E «Dio è fedele» (1 Cor 10,13).

Eccole, secondo la prima antica lettura:


Le dodici promesse

 

1. Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le grazie necessarie al loro stato.

2. Metterò la pace nelle loro famiglie.

3. Le consolerò in tutte le loro afflizioni.

4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro morte.

5. Benedirò le loro imprese.

6. I peccatori troveranno misericordia.

7. I tiepidi diventeranno ferventi.

8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione.

9. Benedirò il luogo dove l'immagine del mio Cuore sarà esposta e onorata.

10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri.

11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non sarà mai cancellato.

12. Io prometto nell'eccesso grande di misericordia del mio Cuore che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo sicuro negli ultimi momenti.

 

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù

 

Cuore Divino di Gesù, io ti offro

per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa,

in unione al Sacrificio Eucaristico,

le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno

in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre.

Amen

 

 

 La devozione al Sacro Cuore di Gesù e alla Sua Infinita Misericordia ci richiamano anche il messaggio che Gesù ha voluto trasmettere agli uomini tramite Santa Faustina Kowalska (1905-1938) "Mia diletta figlia, scrivi queste parole... Parla al mondo della mia Misericordia, di’ che Io sono l’amore e la Misericordia in persona…"

 

Queste parole vengono riportate da Suor Faustina Kowalska nel suo Diario il 4 aprile del 1937. Era la Domenica in Albis, quella che oggi finalmente si chiama - per volontà dello stesso Gesù - la "Domenica della Misericordia", dopo la solenne proclamazione fatta da Giovanni Paolo II durante la canonizzazione della suora polacca, la cui figura resta indissolubilmente legata al culto della Divina Misericordia.

A Suor Faustina Gesù confidò: "Figlia mia, quando t'accosti a quella sorgente della mia misericordia, che è il sacramento del perdono, l'acqua e il sangue scaturiti dal mio cuore scendono sull'anima tua a nobilitarla. Ogni volta che vieni al Sacramento della Riconciliazione, immergiti nella mia misericordia con una fiducia illimitata, perché solo così posso versare dentro di te tutta la mia grazia. Sappi che io stesso t'attendo nel confessionale, e pur conservandomi invisibile dietro al sacerdote, sono io che opero dentro di te… Figlia mia, allo stesso modo che tu ti inginocchi alla mia presenza per prepararti alla tua confessione, così è sempre davanti a me che ti confessi perché del sacerdote io mi faccio solamente schermo: non esaminare mai come egli sia, ma apriti a lui come lo faresti davanti a me; allora la tua anima si colmerà della mia luce...

"Che nessuna anima tema di avvicinarsi a me – dice Gesù – anche se i suoi peccati fossero come porpora. Questa causa è mia ed è scaturita dal seno della Santissima Trinità, che attraverso il Verbo vi fa conoscere l’abisso della Divina Misericordia…"

 

Gesu raccomandò, tra l’altro,  a S. Faustina di recitare e invitare gli uomini a recitare la Coroncina della Divina Misericordia facendo queste promesse:

“Quando verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso. La Mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.

Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà”.

 

Coroncina della Divina Misericordia

 

Si recita con la corona del Rosario.

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Padre Nostro, Ave Maria, Credo.
 

Sui grani del Padre Nostro si dice:

Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

 

Sui grani dell'Ave Maria si dice:

Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero.


Alla fine si dice tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.