Sant'Elena

Nata a Drepanum (Bitinia) nel III secolo, da una famiglia plebea, Elena venne ripudiata dal marito, il tribuno militare Costanzo Cloro, per ordine dell’imperatore Diocleziano. Quando il figlio Costantino, sconfiggendo il rivale Massenzio, divenne padrone assoluto dell’Impero, Elena, il cui onore venne riabilitato, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di “Augusta”.

Fu l’inizio di una nuova epoca per il Cristianesimo: l’imperatore Costantino, dopo la vittoria, attribuita alla protezione di Cristo, concesse ai cristiani la libertà di culto. Un ruolo fondamentale ebbe la madre Elena: forse contribuì alla conversione del figlio, in punto di morte. Elena testimoniò un grande fervore religioso, compiendo opere di bene e costruendo le celebri basiliche sui luoghi santi. Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia, e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. Il ritrovamento della croce, avvenuto nel 326 sotto gli occhi della pia Elena, produsse grande emozione in tutta la cristianità. A queste scoperte seguì la costruzione di altrettante basiliche, una delle quali, sul Monte degli Olivi, portò il suo nome. Morì verso il 330, in luogo incerto.

IL CULTO DALL'ITALIA ALLA GERMANIA E ALLA FRANCIA

Sant’Elena è patrona di Pesaro e Ascoli Piceno, e poi è venerata con culto speciale anche in Germania, a Colonia, Treviri e Bonn, e in Francia ad Elena, che in origine si chiamava Castrum Helenae. Inoltre è considerata la protettrice dei fabbricanti di chiodi e di aghi; è invocata da chi cerca gli oggetti smarriti; in Russia si semina il lino nel giorno della sua festa, affinché cresca lungo come i suoi capelli. A San Pietro in Vaticano, Elena è ricordata con una colossale statua in marmo, posta come quelle di sant’Andrea, della Veronica, di san Longino, alla base dei quattro enormi pilastri che sorreggono la cupola di Michelangelo e fanno da corona all’altare della Confessione, sotto il quale c’è la tomba dell’apostolo Pietro.